“Da Madda a Mappa è un attimo, basta capovolgere le doppie! Ecco allora un laboratorio a cielo aperto per esplorare i dintorni del MadLab 2.0 con l’aiuto della tecnologia. Tra QR code, robot suggeritori, tablet e pezzi stampati 3D, andrete alla scoperta dei vicoli più affascinanti del Sestiere della Maddalena. Sarete chiamati a rispondere a domande sulla storia e sull’arte della città, a decifrare indovinelli, a interrogare robot umanoidi”
Con questo testo abbiamo partecipato alla Call 2021 del Festival della Scienza di Genova, parola chiave: Mappe.
Dopo anni di esperienza i proponenti lo sanno bene: si progetta un’attività mesi prima dell’evento e, nel frattempo, mille variabili possono cambiare e, immancabilmente, cambiano!
Questa volta, però, non è andata così: tutto quello che avevamo previsto, pensato e poi scritto nella call, siamo riusciti a prepararlo. Abbiamo, anzi, avete, usato QR code, tablet e cartine per orientarvi tra i vicoli del nostro amato Sestiere, avete ascoltato i suggerimenti e risposto alle domande di Pepper, avete scoperto come funziona una stampante 3D e avete rimontato la mappa della Maddalena realizzata per l’occasione nei nostri laboratori.
Siete riusciti a completare la nostra Caccia al Tesoro anche se eravate più piccol* di quanto ci aspettassimo, dimostrando di saper usare, dopo un poco di pratica, una mappa cartacea quanto uno schermo del cellulare, di sapervi dividere i ruoli, di essere interessat* a scoprire la storia della città, ma anche a giocare con gli indovinelli che abbiamo inventato per voi.
Ci sono due cose, però, a cui non avevamo pensato e che ci hanno davvero sorpreso, ecco la prima: per esplorare il Sestiere non avete utilizzato solo il vostro senso dell’orientamento e gli strumenti che avevate a disposizione, avete chiesto informazioni ai passanti!
Vedervi avventurare negli spazi più bui del Centro Storico, entrare nelle sue chiese, osservare, a testa in su, la bellezza delle sue piazze e dei suoi palazzi è stato bello, ma guardarvi fermare gli abitanti della zona per chiedere: “Mi scusi, signore, sa dirmi dov’è Santa Maria delle Vigne?”, è stato bellissimo!
La seconda cosa che ci ha colpito, riempiendoci di orgoglio, si è verificata quando, tra i gruppi classe, si sono mescolate le famiglie e quando, tra le famiglie, alcune non parlavano italiano. Adolescenti che coinvolgevano bambin*, bambin* che traducevano in inglese e chiedevano di potersi cimentare in prima persona nelle spiegazioni per chi non capiva la lingua.
Ecco che, un laboratorio STEAM, si è presto trasformato in un’attività all’insegna dell’inclusione e dell’esperienza condivisa… e tutto grazie a voi!
Ci vediamo l’anno prossimo per il Festival della Scienza 2022!
(Tutte le foto dell’articolo sono state scattate da Bruno Oliveri e Lorenzo Gammarota)