Ok, il ciak è giusto!

Eccoci, come da tradizione, con il post che racconta il nostro laboratorio per il Festival della Scienza 2023!

Quest’anno la parola chiave era impronte, abbiamo così deciso di affrontare l’argomento da diversi punti di vista: la persistenza della visione (ipotesi di fenomeno legata alla tecnica dello stop motion), l’impronta ecologica perché di sostenibilità non si parla mai abbastanza e l’impronta vera e propria, quella lasciata per esempio da un piede durante suo percorso.

Ispirati dal centenario della Disney abbiamo strutturato un laboratorio incentrato sullo storytelling digitale, utilizzando sia la stampa 3D sia uno strumento acquisito da poco che non vedevamo l’ora di usare a pieno regime: la lasercutter.

Ma iniziamo dal titolo: “Ok, il ciak è giusto!”, a cosa si riferisce? Beh, i nati prima degli anni ’90 probabilmente ricordano bene il programma televisivo condotto da Iva Zanicchi e, dal momento che abbiamo deciso di utilizzare una sorta di ruota per scegliere, in maniera, casuale, le scenografie delle future storie, ci è venuto spontaneo riferirci alla trasmissione.
Poi, le cose ci sono un tantino sfuggite di mano:

Ma, tornando all’attività che abbiamo ideato, come si svolgeva il laboratorio?

Ogni gruppo veniva diviso in piccoli gruppetti composti da circa 3 persone e, dopo un’introduzione che spaziava dalla storia dell’animazione in stop motion all’importanza dei nostri gesti quotidiani per lasciare un’impronta ecologica sempre meno pesante, era il momento di scegliere la struttura della storia.

Come anticipato, le scenografie venivano estratte attraverso una sorta di ruota della fortuna virtuale, la trama del film lanciando un grosso dado da storytelling ideato da noi e stampato 3D, i props aggiuntivi pescando un semplice bigliettino e il rapporto tra i due personaggi della storia tirando una moneta con doppia faccia (amici/nemici) sempre progettata e realizzata da noi in legno.

A proposito di personaggi: ecco le vere star del laboratorio, i RoboTappi!

In fase di progettazione abbiamo immaginato diverse soluzioni per permettere ai/alle partecipanti di costruire i propri attori in maniera semplice e divertente, utilizzando elementi stampati 3D e materiali di recupero.

Così è nata l’idea di produrre i RoboTappi, ovvero dei piccoli robot con il corpo composto da un tappo di sughero e l’aspetto sempre diverso a seconda delle infinite combinazioni casuali di braccia, accessori e gambe modellati e stampati in 3D.

Queste ultime avevano un’importanza particolare, perché avevano il compito di lasciare traccia del loro passaggio durante le riprese.

Quindi, una volta estratte le scenografie e i plot twist, scoperte le relazioni tra i personaggi, consegnati i props aggiuntivi costruiti con materiali di recupero e utili per movimentare il racconto, ogni gruppo aveva il compito di tracciare la sceneggiatura attraverso un vero e proprio storyboard e di montare i RoboTappi, seguendo i propri gusti e la trama del film.

Al termine di tutta la fase progettuale, tra sceneggiatura e costumi, arrivava il momento del girato: sistemate al meglio le scenografie e preparati i tablet, ogni gruppo cominciava a scattare decine di foto muovendo minimamente i personaggi tra uno scatto e l’altro, per creare, grazie all’applicazione Stop Motion Studio, il proprio film di animazione.

Missioni lunari, litigi in spaggia o sul fondo del mare, avventure nel bosco e viaggi in città hanno caratterizzato i tantissimi video realizzati dai/dalle partecipanti, che si sono ingegnat* con la lenza per simulare il volo, che hanno montato e smontato i RoboTappi per seguire al meglio la loro storia, che hanno intinto cingoli, piedi, scarpe con i tacchi, sneakers e pinne nella pittura, facendo sì che ogni attore lasciasse un’impronta sulla scena.

Infine, una volta girati tutti i film, veniva organizzato un piccolo cineforum collettivo, perché tutt* potessero vedere i lavori dei/delle compagn* e, nelle settimane successive, alle classi e alle persone che ne hanno fatto richiesta, sono stati inviati i filmati, cosicché l’esperienza possa essere rielaborata a scuola e custodita come ricordo di una mattinata da registi!

Ora non ci resta che cominciare a pensare al prossimo anno, quando la parola sfide, sarà la guida del Festival della Scienza 2024 e se, anche voi, vi siete innamorati dei RoboTappi, potete trovarli in vendita nel nostro piccolo negozio, pronti per diventare un perfetto regalo di Natale!

Buona parte degli scatti pubblicati in questo post sono dei bravissimi fotografi Bruno Oliveri e Lorenzo Gammarota.